Osho elenca e commenta quasi duecento testi, fondamentali per una vera e propria Biblioteca della Consapevolezza: dai classici della filosofia antica e moderna (da Pitagora a Heidegger, da Wittgenstein a Russell) alle opere mistiche di ogni tempo e latitudine (da Meister Eckhart a Meher Babà, da Hakim Sanai a Naropa, a Rabiya-al-Adabiya, a J. Krishnamurti), in una sconfinata panoramica che spazia da Il Cantico dei Cantici alle Favole di Esopo, da Hermann Hesse a Lewis Carroll. Un viaggio che trasforma la Biblioteca di Babele, cui lo scibile umano è ormai ridotto, in un prezioso giardino nel quale le intuizioni di autori, mistici e poeti, collaborano per dar vita a una nuova primavera in seno all'umanità. In tutte le pagine, le intuizioni proprie alla consapevolezza illuminata aiutano a cogliere prospettive nei testi presentati, a volte vagamente intuite anche dagli autori stessi di questi libri, altre volte amplificate e liberate dalla polvere del tempo che inevitabilmente ricopre anche lo splendore più grande. L'opera contiene un'appendice con indicazioni sito-bibliografiche sulla reperibilità dei testi citati.
Osho è nato a Kuchwada l'11 dicembre 1931 ed è stato uno dei più grandi maestri spirituali orientali. Il suo nome di nascita è Chandra Mohan Jain che modificò ufficialmente in Osho Rajneesh il 7 gennaio 1989. Conosciuto come “solo” Osho, ebbe una carriera accademica in ambito filosofico notevole finché non decise di abbandonarla per dedicarsi totalmente al mondo spirituale, divenendo uno dei più grandi maestri.
Alla base del suo pensiero vi sono l'amore e la libertà che confluiscono e