La serata è trascorsa all'insegna della buona musica e della tradizione, nell'incantevole cornice di una Dublino sotto la neve. Ma al ritorno dal ballo di fine anno in casa delle zie, le vecchie signorine Morkan, qualcosa turba la serenità di Gabriel e Gretta Conroy. Nell'intimità della camera d'albergo, mentre l'uomo si abbandona al desiderio, la giovane moglie si ritrae e gli confessa il suo smarrimento: durante il ricevimento, ascoltando una canzone, si è sentita sopraffatta dal ricordo di un amico di gioventù, morto prematuramente. Il passato riaffiora all'improvviso nell'ultimo racconto di Gente di Dublino (1914), apprezzato da T.S. Eliot come una delle più grandi short stories mai scritte. E con la potenza di una rivelazione mette a nudo le crepe di un rapporto solo in apparenza solido, le fragilità di un matrimonio minacciato da un malinconico segreto: i morti non sono che ombre, ma spesso sono più vivi dei vivi.