I romanzi della Tavola Rotonda ripropongono il mito del Graal e le mirabili avventure di Artù e dei suoi cavalieri. Questa narrazione si ispira fedelmente ai testi originali in francese antico del ciclo bretone, del XII e XIII secolo, soprattutto alla vasta compilazione in prosa 'Lancelot-Graal'. Nell'"Infanzia di Lancillotto del Lago" il piccolo Lancillotto, figlio di re Ban e della regina Elena, è rapito dalla Dama del Lago e allevato nel castello della fata con i cugini Lionello e Bohor, e i tre fanciulli sono istruiti ai precetti della cavalleria. "Merlino l'incantatore" è il mago artefice della grandezza di Artù. Alla sua storia e ai prodigi da lui compiuti si intrecciano le vicende della giovinezza di re Artù, del suo amore per Ginevra, delle sue vittoriose imprese, con l'istituzione della Tavola Rotonda e il racconto delle origini del Santo Graal. Negli "Amori di Lancillotto del Lago" assistiamo all'investiture e alle prime avventure del giovane cavaliere. Grazie alla mediazione di Galeotto, che egli è riuscito a riconciliare con Artù, Lancillotto incontra in segreto la regina Ginevra e conosce le dolci gioie dell'amore corrisposto. "Galeotto signore delle isole Lontane" racconta molte valorose gesta dei cavalieri della Tavola Rotonda, i malefici di Morgana, l'epidodio della falsa Ginevra, e soprattutto evoca la tenera amicizia che lega Lancillotto a Galeotto, il quale giungerà a lasciarsi morire di dolore, credendo morto l'amico. Nel "Cavaliere della carretta" continua la narrazione delle mirabili imprese di Artù e dei suoi compagni, specialmente di Lancillotto, che affronta più volte Meleagant il Fellone e alla fine lo uccide. "Il castello Avventuroso" è la roccaforte in cui è custodito il Graal. Lancillotto riesce a entrarvi e con l'inganno è indotto a giacere con le figlia di re Pelles: in tale modo è concepito Galaad, che sarà l'eroe della conquista del santo vaso.