Al momento della prima pubblicazione de I segreti dei fiori, August Strindberg era reduce da anni difficili: il primo matrimonio era appena naufragato, lo scandalo dei racconti di Sposarsi lo aveva condotto a processo per blasfemia, era alla fine di cinque anni di autoesilio in Europa. E, come sempre per questo autore, quegli anni catastrofici diedero una spinta propulsiva potentissima alla sua produzione letteraria: oltre a molte opere fondamentali (tra cui La signorina Julie), nel 1888 comparvero anche queste divagazioni su giardini e animali scritte inizialmente "per necessità" e in seguito molto amate dall'autore stesso e dalla critica. Scritti che esprimono la sua acuta fascinazione per il reale fin nelle sue manifestazioni più prosaiche, affreschi sobri, permeati dallo sguardo dell'iniziato, divagazioni in cui l'autore seppe dar vita a dei mini-trattati in cui la comicità, la ricchezza del registro, una lingua insieme duttile ed energica fanno di ogni pagina un condensato prezioso in cui la potenza del suo stile resta assolutamente intatta.