Cinquantacinque lettere firmate IMP. CES. AVG. costituiscono questo "nuovo epistolario" apocrifo dell'imperatore Augusto, ovvero un sostanzioso testo da cui traspare limpidamente il pensiero del fondatore dell'Impero sulla propria opera immane e su vari altri aspetti della storia antica e della società romana. Si tratta del risultato di uno scambio epistolare alquanto protratto (per ben quattro anni), che è avvenuto in una situazione evidentemente surreale, ma si è sempre mantenuto in stretta aderenza con la realtà storica, entro gli ovvi limiti di quanto noto dalle fonti antiche disponibili e dalle evidenze archeologiche. La predetta corrispondenza, accompagnata da un'intervista sullo stesso imperatore, viene qui riprodotta in versione italiana, con il testo originale in francese a fronte, trascrivendo per esteso tutte le risposte di Augusto, precedute da una breve sintesi delle domande che gli erano state poste di volta in volta.