Il primo industriale d'Europa, l'ultimo signore d'Italia; amico di John Kennedy e Nikita Krushev, di Rotschild e Fidel Castro, di Andy Warhol e Truman Capote. Gianni Agnelli ha ottantadue anni, la malattia non gli lascia scampo. Può solo rivedere i fasti, gli incontri, i drammi di una vita grandiosa e piena di umanità. Si prepara a quella morte che ha sempre sfidato in modo incosciente, e forse un po' infantile. Questo romanzo non è una biografia, ma il racconto della morte di un uomo che è sempre stato e si è sempre percepito diverso, unico, superiore. Come un Re.