Lei è una donna che non si è mai sentita amata. Lui un magistrato stanco del male che ha visto. Sirolo l'incantevole sfondo della loro storia. E dentro all'intreccio, tipico della narrativa coppariana, incalza una domanda sempre più insistente: "Si può davvero essere in grado di amare?".
Libro avvincente che si legge tutto d'un fiato, profondo, religioso e laico con continuo alternarsi di gioie e dolori, speranze e sconforti di ciascun personaggio che nulla tolgono alla bellezza della loro esistenza in ballo con la propria voglia di amare ed essere amati. Romanzo delicato, da non perdere perché è un inno alla vita e alla gratitudine di essere vivi.
Ricardo Ferrati - 24/08/2020 08:15