"Egregio signor Editore, nessuno le offrirà altrettanto sangue, altrettanti delitti altrettante mutilazioni di quanto farò io. Allora, si faccia coraggio, continui la lettura e si abbandoni all'esaltazione dell'orrore". Inizia così la lettera di un folle aspirante scrittore deciso a comparire nell'antologia dei migliori racconti del brivido. La lettera si trasforma in un breve romanzo. Al centro, la piccola Anna, che scopre la madre mentre viene posseduta da un "effimero fornicatore": credendo che questi stia ferendo la mamma non esita a pugnalarlo, ripetutamente, a morte. Il riformatorio in cui Anna viene rinchiusa si tramuta, in breve, in un teatrino degli orrori nel quale sfilano, in chiave farseca, tutti i luoghi classici dell'orrore.
SI DICE CHE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO (PROVERBIO PER LA PRIMA VOLTA SMENTITO!)....ATTRATTA DA TITOLO E COPERTINA MI SONO INOLTRATA NELLA LETTURA DEL LIBRO.... SE FOSSE STATO SCRITTO COME LA POST-FAZIONE SAREBBE STATO DISCRETO, PECCATO CHE PER LEGGERE DUE PAGINE DECENTI ABBIA DOVUTO LEGGERNE 150 ''SCIACQUE''! DI CADAVERI CE NE SONO, MA ASSURDI E NON IMPOSSIBILI...HO ACCETTATO TUTTO DICENDO ''VA BEN E' UNA SCELTA DELLO SCRITTORE''... MA IL FINALE DELLA STORIA E' STATA LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO! ..NON ASSURDO, NON IMPOSSIBILE....MA PER ME DEMENZIALE!!!''
Anonimo - 10/04/2004 12:38