Considerato dalla critica il capolavoro del teatro cinquecentesco, "Il Candelaio" è stato finora pubblicato in traduzioni antiquate, infarcite di latino e appesantite da note e glosse che hanno impedito al lettore di apprezzarne i toni irriverenti e dissacranti. La nuova traduzione di Gianmario Ricchezza rende finalmente accessibile al grande pubblico lo spirito originario di questa godibilissima commedia, a metà tra Goldoni e Boccaccio. Una travolgente miscela di amori e tradimenti, sacro e grottesco, osceno e simbolico, popolata da un'irresistibile galleria di cortigiane e ciarlatani, truffatori e frati senza scrupoli sul coloratissimo sfondo dei bassi napoletani.