"C'era in lei un'umiltà esagerata. I suoi occhi cerchiati, il suo modo di muoversi senza far rumore, senza sfiorare le cose, quel suo fremere d'inquietudine alla minima parola, corrispondevano abbastanza all'idea che ci si fa della serva abituata a ogni durezza. Sotto quelle apparenze si sentivano però come dei sussulti di orgoglio, che lei si sforzava di non lasciar trasparire. "Era anemica. Il suo senso piatto non era fatto per risvegliare i sensi. Eppure c'era qualcosa di attraente in lei, qualcosa di torbido, di avvilito, di vagamente morboso".
Era il primo libro della serie di Maigret che leggevo e devo dire che sono rimasto un poco deluso.Infatti se da un lato le atmosfere cupe della Bretagna mi hanno incantato facendomi venire voglia di trovarmi là a Concarneau con Maigret,l'intreccio poliziesco non mi ha catturato, avendolo trovato un po' troppo artificioso.In sostanza 8 alle descrizioni della cittadina bretone, 6 alla trama gialla.
Il cane giallo
www.Tricase.Org - 03/09/2003 21:09
3/
5
Con il suo carico di morte e di speranza, La belle Emma non c'è più; c'è Emma, amore di un marinaio distrutto dal tradimento, che bella non è.
E' notte a Concarneau.
La vendetta avvelena la vita all'uomo di mare e un misterioso cane giallo ha portato la paura a Concarneau. La paura e l'odio si infilano nelle strade e svolazzano rasoterra a gran velocità pezzi di vita. Il solito Maigret, inchioderà il signor X e restituirà la squallida e impagabile serenità a Concarneau ed Emma. E' sempre notte a Concarneau.
Al lettore non rimane che alzare almeno tre volte le spalle, avere una gran voglia di non prendersi troppo sul serio e passare a leggere un altro bel libro di Simenon, magari ''La camera azzurra'' del 1963.
Senza far rumore, senza sfiorare le cose, quasi senza spostare l'aria intorno, si incontrano due donne simili e semplici: Emma de "Il cane Giallo'' (1931) e Gisèle de ''La camera azzurra'' (1963).
Presuntuoso di un Simemon!
Anonimo - 16/07/2004 16:26
www.Tricase.Org - 03/09/2003 21:09