Racconto magico questo del colombre, lo squalo di misteriosa natura che si rende visibile solo alla propria vittima, che inseguirà per anni finché sarà riuscito a divorarla. Durante un viaggio per mare col padre, il piccolo Stefano ha la sciagura di vedere il mostro: per tutta la sua lunga vita di navigatore resterà inchiodato a una muta, terribile gara a distanza. Ma quando, ormai vecchio, egli si deciderà a sfidare lo squalo, apprenderà da lui che ben altro era il suo compito. Invenzione surreale e prodigio, qui come in tutti gli altri cinquanta racconti di cui si compone la raccolta buzzatiana, con quella sua affabulazione secca e serrata che si nutre di una quotidianità sempre enigmatica e inquietante, con un perenne doppio fondo di strazio metafisico e di disagio angosciato di fronte all'indecifrabilità del destino umano.