Il diavolo della febbre ha acceso un fuoco sotto le costole del loro cugino, dicevano i mercanti della carovana: e adesso Musa, l'abile venditore di oro e tessuti, l'uomo che ha percorso i confini del mondo, l'affascinante mentitore sta contrattando per le sue ultime ore di vita. e' notte quando la carovana diretta a Gerico fa tappa sulle brulle colline fuori Gerusalemme, ma le ferree leggi del mercato impongono ai compagni di Musa di ripartire. Così, in attesa che un giorno la carovana torni a prendersela - se mai questo accadrà - Miri deve assistere, da sola, il marito moribondo: Miri, incinta di cinque mesi, un canto funebre sulla bocca, la gioia nel cuore per la speranza di potersi liberare da un uomo i cui baci non si distinguono dai pugni. Lei, però, non è del tutto sola. La luna nuova di primavera spinge uomini e donne di quella propaggine di deserto, per digiunare quaranta giorni e pregare nella solitudine delle caverne: qualcuno alla ricerca dell'illuminazione , come il biondo Shim, o per essere liberato dalla sofferenza, come Aphas, lo scalpellino malato di cancro, o dalla vergogna della sterilità, come Marta de Sawiya. Ma anche qualcun altro, a piedi nudi, senza otre si è avvicinato alla tenda,per bere un po' d'acqua e mangiare i datteri di Musa, che giace lì in terra, troppo malato per negare all'intruso quella frugale ospitalità; poi, per ringraziare il mercante, costui lo tocca con le sue mani affilate di falegname e, senza saperlo, lo guarisce. Forse semplicemente interessato a sfruttarne i poteri miracolosi per i suoi commerci, o fose tormentato da un'ossessione più intima e profonda, da questo momento in poi Musa tenterà di attirare Gesù fuori dalla caverna e convincerlo a cessare il digiuno. Realistica e visionaria, la prosa di Jim Crace ha reinventato il racconto evengelico dei quaranta giorni nel deserto di Gesù trasformandolo nel grande romanzo delle passioni e delle aspirazioni umane.