Indipendentemente dalla nostra fede, gli insegnamenti qui esposti ci permettono di prendere coscienza che ogni errore è un modo per imparare e progredire, purché lo accogliamo con benevolenza anziché fustigarci e macerarci nel rimpianto e nelle recriminazioni. "Se lo avessi saputo prima...", "Se me ne fossi accorto...", "... non avrei agito così": quante volte vorremmo che le cose fossero andate in modo diverso e ci rimproveriamo per aver commesso degli sbagli! Dal nostro rapporto con l'errore però dipende il senso di colpa che viviamo. La conseguenza è una perdita di fiducia in se stessi e una scarsa autostima. Anila Trinlé, monaca buddhista occidentale, mette in discussione i concetti negativi di "rimpianto" e "senso di colpa", dimostrando che è possibile vedere i nostri errori da un'angolazione diversa, non più impregnata di sofferenza ma colma di saggezza, comprensione e compassione. Chiarire il nostro rapporto con esso ci aiuta a non lasciarci intrappolare dai giudizi, trasformando così l'errore stesso in qualcosa che ci arricchisce.