1958, Trieste. In un condominio di lusso viene trovato il corpo straziato di una bambina. È la figlia del sindaco e l'inchiesta si intreccia con il conflitto per il potere in città. Nell'umido marzo triestino che resiste alla primavera, è inviato a risolvere il caso il tenente-colonnello Augusto Trani che, rinnegando il padre ebreo e gerarca fascista, era partito da Trieste prima della guerra. Trani non è un investigatore, è un soldato. Dopo avere sperimentato l'orrore della guerra, deve confrontarsi con quello della pace. Il filo del male che sembrava potersi spezzare si srotola ancora dalle stanze del potere. Rivela il legame che unisce le generazioni. Un poliziesco poco convenzionale che combina uno sfondo senza concessioni al pittoresco con un intreccio avvincente e visionario. Il racconto dell'inchiesta riserva sorprese continue. La verità sembra sfuggire anche dopo l'identificazione del colpevole: risolvere il caso della bambina infatti significherà decifrare il mistero della città.
Bello ed avvincente, l'unico difetto che ho trovato è quello di aver trattato troppi temi in poche pagine, con un'inevitabile chiusura a volte affrettata di alcuni temi. La storia rimane in ogni modo molto appassionate ed il contesto di Trieste, così intrigante e "straniero" aiuta ad aumentare il patos.
La malinconia può arrivare alla fine, quando ci si accorge che gli anni trascorrono, ma l'Italia rimane sempre uguale
Il filo del male
Anonimo - 20/04/2010 16:28
4/
5
A una prima lettura rapida, sembrerebbe che i due autori abbiano inteso darsi a un gioco al massacro. Le ultime parole famose di Augusto , il personaggio principale, spiegano la scelta del nome Pirro per il commissario del controspionaggio. E non è un caso se Pascale, l'amico del padre di Augusto, è quasi cieco: non poteva mancare in un romanzo che non rinnega la classicità, come non poteva mancare l'Agnese sacrificale, che redime in parte, ma invano, l'insipido sindaco Arruso. Ma non è solo un gioco. Gli autori ci danno un'immagine disincantata dell'Italia di oggi, con un governo cui non importa governare, i Servizi segreti impotenti e inutili, nonostante la mole, comunisti e fascisti i primi irrisoriamente specchio dei secondi, e per finire, i bambini brutalmente plagiati da coloro che li dovrebbero formare, sicché anche il futuro non esiste più. Unico conforto, le ultime amare parole che lasciano la vittoria in mano al giustiziere.
Anonimo - 20/07/2011 18:19
Anonimo - 20/04/2010 16:28