«Sembra di guardare Game of Thrones, ma questa è Storia vera.» The Observer
«Il più grande scrittore contemporaneo di romanzi storici.» The Washington Post
«Bernard Cornwell è davvero insuperabile.» Lee Child
Corre l'anno 885 e la Terra degli Angli è un regno in pace, ma diviso. I danesi hanno esteso i propri domini nei territori a nord, i sassoni hanno rafforzato il loro potere a sud. Un corso d'acqua separa i due mondi: il Temes, l'odierno Tamigi. Ma quando un'ondata vichinga assedia l'antica città di Londra, insediandosi all'interno delle sue mura, il già delicato equilibrio sembra vacillare. I nuovi arrivati spadroneggiano nelle campagne, razziano i tranquilli villaggi del Wessex, riducono in schiavitù donne e bambini. E i numerosi fortilizi, spuntati come funghi, non bastano a fermarli. Lord Uhtred, signore di Bebbanburg, impavido guerriero sassone cresciuto tra i danesi, ha combattuto duramente per il suo re. Ma la vita agiata e il rispetto acquisiti non lo soddisfano, e l'inettitudine dell'erede al trono mette a dura prova il suo animo avventuroso che vorrebbe tornare a brandire la spada, a battere i gelidi mari del nord, a conquistare quelle terre che gli spettano di diritto. Quando il pio Alfredo chiede il suo aiuto per frenare l'orda nemica, Uhtred non sa che fare. Deve scegliere fra il giuramento che lo lega al re e il pericoloso mulinello di alleanze che mutano e di poteri che passano di mano. Ma ha tra le mani le sorti di un regno, un'isola sferzata dal vento dove la pace duratura è ancora un miraggio: deve prestare fede alla sua promessa o seguire la via tracciata dalla spada? Saprà rendersi onore e tornare a combattere, in nome della futura Inghilterra?
Impareggiabile. Ecco cosè Cornwell.
I suoi libri sono un perfetto connubio tra storia, avventura e guerra, inseriti in un contesto a dir poco impeccabile.
La narrazione è fluida, intrigante e sempre più appassionante con il procedere delle pagine. Diciamolo: seguire Uhtred di Bebbanburg in battaglia è qualcosa di eccezionale, qualcosa che ti lascia col fiato sospeso, ti senti trascinare dalla stessa magnifica furia, provi lo stesso trascinante entusiasmo mentre le spade vengono incrociate e gli scudi sbattono, subito prima di ritrovarsi nellorrore del muro di scudi.
Però il valore dei libri di Cornwell non sta soltanto nellabilità di questultimo come narratore, ma anche nella grande passione e nellaccuratezza storica che riesce a trasmettere. Seppur in modo romanzato, infatti, ci fa conoscere una sfaccettatura della storia ben poco nota, quali sono le invasioni norrene delle isole britanniche e il regno di Alfredo il Grande che pose le basi della futura Inghilterra. Unepoca cupa, per certi versi bruttale, con un pizzico di misticismo, egregiamente ricreata.
Lunica stranezza, non per forza da considerarsi un difetto, è il ruolo dello stesso Uhtred. In un certo senso il nostro eroe sembra quasi un osservatore, mi è sembrato di vedere la storia di altri attraverso di lui. Rimane lindubbio protagonista di tutte le azioni, però anziché portare avanti la propria storia appare come una pedina (decisiva) nella partita di altri.
Come ho già detto non vedo assolutamente questo come un difetto, anzi se è un modo dellautore per farci vedere altro di questo magnifico periodo non possiamo che ringraziarlo! Partendo ovviamente dal presupposto che la mia impressione non sia in realtà errata.
Alessandro - 25/02/2019 13:09