E' profondo. Parole pregne. Un romanzo, anche se non denso di avvenimenti. Citando un passo del racconto: che uno scriva, lavori, reciti, ami... l'importante è il come lo faccia, quanto cuore ci metta.
Tutte le parole evocano l'immagine di un amore sublime e intenso. Quando non si può vivere nella realtà una storia d'amore, la mente sente il bisogno di costruirla. Un atto sano, insano? L'unico per non impazzire, perché d'amore si può anche morire. E' stata l'impossibilità di viverla a far nascere un simile scenario e tali parole? Talvolta ci si chiede se vivendo realmente le cose si avrebbe anche poi la stessa intensità... talvolta ci si chiede se leggere e sognare un tale paradiso non sia addirittura meglio che poi metterci davvero il piede. La cosa certa è che in Paradiso non si entra se non servendosi della chiave che apre solo quando il codice è un autentico struggimento. Allora quella chiave è un passepartout per ogni porta di carta che si incontra. I sogni sono perfetti solo nei libri? O la realtà avrebbe potuto superare i sogni? Il fatto certo è che "eterni" i protagonisti ci sono diventati per il solo fatto di aver vissuto una storia che non è stata, ma c'è stata eccome. Alla fine, il modo giusto per non spegnere un fuoco è non dargli modo di accendersi, perché si vivrà sempre con la voglia di farlo, di alimentarlo con ogni sfumatura di fantasia e di farlo avvampare. Solo al gelo si può sognare. C'è poi il tocco magico perché i poeti sono in grado di esprimere molto bene i vissuti interiori più reconditi e non hanno difficoltà a dire e far capire quello che sentono. Il linguaggio diventa estremamente chiaro e comprensibile a tutti. E non è cosa di tutti saper dare voce all'emozione e spiegarla. Per antonomasia, le emozioni sono astrazioni difficili da verbalizzare. Più facili da vivere. In questo romanzo, invece, tutte le sfumature di un sentimento d'amore sono state rese ad hoc anche a parole. Un'impresa straordinaria.
(Daniela Rotella).
daniela47mannoligmailcom - 25/02/2025 12:25