Maurice e Norman Messer riconoscono un buon prodotto quando ne vedono uno. Questa volta il prodotto in questione è l'Olocausto: Maurice, un sedicente sopravvissuto alla Shoah con una storia personale confezionata ad hoc, e Norman, una vittima 'per delega' in qualità di membro della cosiddetta seconda generazione, decidono di imporlo sul mercato. Intravisto il profitto dello Shoah business i Messer usano l'eredità di 6 milioni di morti per indurre il senso di colpa e spillare denaro: il donatore generoso meriterà di vedere il suo nome inciso sul muro del museo, oppure potrà acquistare un'urna d'argento contenente autentiche ceneri umane.
Vuole essere ironico, dissacrante, direi blasfemo questo libro insolito: le intenzioni ed alcune pagine certamente colgono nel segno, l'impianto del libro è intelligente, acuto, molto ebraico nel ridere con argutezza degli stereotipi che l'antisemitismo ha ritratto da sempre...però la lettura mi è risultata davvero faticosa, tanti sono i temi, i luoghi, i personaggi, gli scenari rappresentati, in una sorta di caleidoscopica avventura all'interno dell'olocausto ebraico che deve divenire la celebrazione di tutti gli stermini, sottraendo ai ricchi ebrei americani l'esclusiva morale ed economica di un dramma che oggi appare un affare molto redditizio, per quanti cinicamente sanno approfittarne. L'operazione letteraria è coraggiosa, il risultato non altrettanto.
Elisabetta Bolondi - 30/03/2008 19:45