Saimir è un giovane clandestino arrivato dall'Albania. Non ancora maggiorenne, lavora come muratore in un cantiere edile. Un tragico incidente sul lavoro ne spezza la vita e i sogni lasciandolo sepolto sotto un cumulo di macerie. Saimir è la metafora di un esercito in carne e ossa reso invisibile dall'amara realtà contemporanea: lavora in nero illegalmente senza alcuna garanzia o sicurezza. Per lui non c'è pietà, è solo la storia di un'altra vittima, un altro corpo che va a ingrossare la tragica lista delle morti bianche.
Il tema degli invisibili è caro a Valerio Varesi e questo libro, scritto qualche anno prima dell'omonima puntata del commissario Soneri, è una delle testimonianze. Un giovane clandestino coinvolto in tragico incidente sul lavoro. Un datore di lavoro senza scrupoli. Un mondo privo di umanità. Un libro doloroso ma necessario sulle morti bianche, sul destino degli ultimi, dalla penna di un narratore raffinato e versatile, capace di modulare per ogni personaggio una voce distinta.
Monica Pedretti - 06/07/2020 11:43