Opera capitale e innovatrice, sia per la sostanza sia per il metodo, "Il pensiero cinese" è il libro della piena maturità di Marcel Granet, dove vengono a confluire ad amplificarsi i risultati delle sue geniali ricerche. Il lettore non troverà soltanto una storia del pensiero cinese, ordinata per date e autori: ben più ambizioso è il compito che Granet si è scelto. Con questo libro - si può ben dire per la prima volta - un sinologo ha provato, con straordinaria felicità, a ricoscruire una per una le categorie in cui il pensiero cinese si è manifestato, superando così, audacemente, il limite più grave che incontriamo anche nelle più attendibili storie della filosofia cinese, per esempio in quella di Forke: e cioè di essere pur sempre una sorta di 'ritraduzioni' del pensiero cinese nel linguaggio filosofico che ci è familiare dalla nostra tradizione. Non solo: applicando con conseguente radicalismo la teoria sociologica della scuola di Durkheim, e soprattutto le formulazioni di Marcel Mauss, Granet non ha ritenuto possibili di dar conto del pensiero cinese senza seguirlo in atto nei più minuti e oscuri aspetti della vita sociale e dell'etichetta, nei presupposti cosmologici e mitologici, e infine nei tanti travestimenti in cui la infida storia cinese ha fatto ricomparire per secoli sempre la stessa serie di princìpi fondamentali.