"Il pianeta dei venti" è abitato dai lontani discendenti di astronauti terrestri lì naufragati molti secoli addietro. Abitano le miriadi di isole che costituiscono le terre emerse del pianeta, e solo pochi di loro hanno la possibilità di usare delle specie di ali che permettono loro di planare sulle correnti. Con il tempo si è costituita una classe a sé stante che detiene il potere di volare e le ali stesse. Maris non appartiene alla classe eletta, è un'orfana figlia di pescatori che vive raccogliendo telline sulla spiaggia, ma ha un sogno: diventare una "volatrice" e far sì che la società del pianeta dei venti non sia più classista e maschilista, ma che la possibilità di imparare a usare le ali sia aperta a tutti...
George Raymond Martin nasce nel New Jersey, a Bayonne, il 20 settembre del 1948, ed è diventato uno degli scrittori più celebri grazie alla sua saga Game of Thrones (Trono di Spade).
Cresce in una famiglia umile con padre operaio portuale e la madre casalinga, abita in un quartiere popolare lontano dal centro della città e durante le giornate ha molto tempo da dedicare ai viaggi con la fantasia. Frequenta dapprima la Mary Jane Donohoe School e poi presso la Marist High School, dove inizia ad emergere il suo
Non posso dire che non mi è piaciuto. È un libro gradevole e semplice, formato da tre storie sulla vita della protagonista Maris. Ha sicuramente una bella ambientazione, ma la trama mi è parsa fin troppo scontata, banale e priva di grandi attrattive. Non può essere neanche lontanamente paragonato alle altre opere di Martin. Nessun personaggio mi ha fatto particolare simpatia o antipatica. Tranne uno: Val un'Ala, e in senso negativo. Un uomo così è meschino oltre che patetico. Inoltre ho trovato la terza storia politicamente molto scorretta, oltre che la meno interessante. Fosse stato per quest'ultima due stelle sarebbero state fin troppo. Se si cerca un bel romanzo fantasy, o fantascientifico, meglio cercare altro.
Alessandro - 20/01/2018 12:30