In una piccola cittadina della Galizia, la giovane Rosa Moreno studia le stelle e sogna di poter vivere una vita reale. In Bretagna, Madame Le Grand raccoglie i racconti di tutti i marinai che fanno scalo nella sua città. Nella verde Irlanda, Peter Sympson, un gioielliere, spera che entri nel suo negozio una donna in grado di riconoscere l'incomparabile bellezza delle due pietre che costituiscono la sua unica ragione di vita. Un ingegnere danese tenta di lasciare una traccia di sé su tutti i computer della terra. Cosa hanno in comune persone tanto distanti? Solo l'intensità dei sogni e il caso che ha voluto mettere sulla loro strada l'inafferrabile capitano Marcel. E lui segnerà una svolta nel loro destino.
Ecco!!
Lo ha fatto di nuovo!
Non riesco a capire come faccia a creare dei legami cosi speciali tra i personaggi del racconto e come tutto ciò sembri la cosa più naturale del mondo. Affascinante Marcel e degni di nota, chi per una paculiarità chi per altra, tutti i suoi ''compagni'' di viaggio. Ho avuto la voglia di conoscerli e far parte della compagnia..
Bello, ogni volta che si finisce un suo libro si rimane con un gran vuoto dentro in attesa del prossimo.
Il porto dei sogni incrociati
Anonimo - 06/09/2001 00:00
3/
5
è questo che fa Larsson. Il Deus ex machina. Accompagna i suoi personaggi lungo percorsi che, secondo qualsiasi logica sequenziale oltre che narrativa, mai dovrebbero incontrarsi, e non solo li fa incontrare (in maniera un po' forzata, ma questa è una libertà dell'autore) ma li "abbina" anche. Nell'ultimo capitolo, tutto va come ci si aspettava che sarebbe andato, salvo il fatto che pare che le relative decisioni scoppino nella testa dei protagonisti come un ictus, mai che prima nessuno di loro abbia dato l'idea di prendere l'ipotesi in considerazione. Un deus ex machina che prima li fa e poi li accoppia. Ma questi non sono colpi di scena. Sono i capricci di un autore che dice solo "va come voglio io", e poco importa se il comportamento dei personaggi è comprensibile, incomprensibile è il modo in cui l'autore decide di portarli a tale comportamento. Il solo personaggio che rimane al lettore è Marcel, per il quale solo si prepara il più grande e umano finale.
Il porto dei sogni incrociati
Anonimo - 20/07/2001 00:00
4/
5
Se conoscete Larsson avrete l'ulteriore conferma della sua bravura.
Se non lo conoscete, comprate questo libro e leggetelo tutto d'un fiato.
Un consiglio: evitate la postfazione di Lodigiani, non c'entra nulla con la poesia del libro e vi impedirebbe di apprezzare l'opera.
E dopo la storia di Marcel, di questo enigmatico ed indimenticabile capitano, non perdetevi "La vera storia del pirata Long John Silver", uno splendido romanzo ed un personaggio come pochi altri nel mondo della letteratura contemporanea.
Dav75 - 03/07/2003 19:17
Anonimo - 06/09/2001 00:00
è questo che fa Larsson. Il Deus ex machina. Accompagna i suoi personaggi lungo percorsi che, secondo qualsiasi logica sequenziale oltre che narrativa, mai dovrebbero incontrarsi, e non solo li fa incontrare (in maniera un po' forzata, ma questa è una libertà dell'autore) ma li "abbina" anche. Nell'ultimo capitolo, tutto va come ci si aspettava che sarebbe andato, salvo il fatto che pare che le relative decisioni scoppino nella testa dei protagonisti come un ictus, mai che prima nessuno di loro abbia dato l'idea di prendere l'ipotesi in considerazione. Un deus ex machina che prima li fa e poi li accoppia. Ma questi non sono colpi di scena. Sono i capricci di un autore che dice solo "va come voglio io", e poco importa se il comportamento dei personaggi è comprensibile, incomprensibile è il modo in cui l'autore decide di portarli a tale comportamento. Il solo personaggio che rimane al lettore è Marcel, per il quale solo si prepara il più grande e umano finale.
Anonimo - 20/07/2001 00:00