I lettori hanno già conosciuto David Kepesh nell'apologo del Seno e nell'"Animale morente". In questo secondo tassello della trilogia a lui dedicata, Philip Roth racconta la vita del professor Kepesh dall'infanzia trascorsa in una "rinomata località turistica montana" fino alla maturità di insegnate universitario a New York e tormentato donnaiolo. Tre donne - la disinibita Birgitta, la stupenda Helen, la straordinariamente comune Claire scandiscono i tre tempi del romanzo, tutto percorso dal senso della fragilità dell'esistenza e dalla pietà per il tormento dei rapporti umani. Al college David studia letteratura, recita Sofocle, legge Kierkegaard, frequenta l'indefesso masturbatore solitario e filosofo in pectore Louis Jelinek e cerca di applicare il motto di Byron "Studioso di giorno, dissoluto di notte". Ma non è facile essere dissoluto con ragazze che al massimo sono disposte a concederti l'addome ("né più in alto né più in basso"). Nella libertina I Europa l'incontro, a Londra, con la disinibita Birgitta (la svedese più sfrenata di un triangolo sessuale che prevedeva anche la sua amica Elisabeth) è sessualmente appagante; ma David decide di tornare in California a completare gli studi. Anni dopo è alle prese con i primi passi della carriera accademica e con l'avvenente Helen, un'avventuriera con un poco chiaro trascorso di mantenuta di lusso a Hong Kong che finisce con lo sposare...
Iniziato con grandi aspettative dopo aver letto "Indigazone", ma dopo 50 pagine non ce l'ho fatta più, impiega pagine a spiegare un concetto... E una trama vera non c'è, la storia è di un ragazzo intellettuale che sa di esserlo e dei suoi incontri amorosi visti col suo sguardo naturalmente intellettuale e arzigogolato.
Anonimo - 28/04/2010 20:19