Jean-Baptiste Grenouille nasce nella Parigi del Settecento, nel luogo più mefitico della capitale: il Cimitero degli Innocenti. Orfano, brutto, apparentemente insensibile, ha una caratteristica inquietante: in una società non ancora asettica come quella contemporanea e impregnata di mille effluvi e miasmi, non emana alcun odore. È però dotato di un olfatto unico al mondo, e il suo sogno è quello di dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti. Per realizzarlo è pronto a tutto...
È possibile evocare un profumo?
Riuscire a narrare un odore e rendere un'intera storia intrisa di profumi, come se vista e udito potessero retrocedere davanti alla prevalenza dell'olfatto?
Süskind è il primo autore che sia riuscito a farmi muovere in una storia seguendo il sentiero lasciato dagli odori. Merito del protagonista che, a sua volta, è benedetto e condannato ad avere una particolare sensibilità olfattiva, tale da renderlo ossessionato dall'intensità con cui le cose e le persone esistono al mondo attraverso il proprio odore. Tutto manifesta la propria esistenza attraverso le esalazioni emanate da un corpo o da una sostanza e Grenouille si sente talmente sopraffatto da questa consapevolezza da sviluppare una frenesia violenta alla vita.
Questo racconto è crudo e intenso, trasmette la propria frenesia anche al lettore e lascia sopraffatti da quanti modi esistano per percepire e narrare la realtà che ci circonda.
Alessandra Palomba - 08/10/2024 14:00