La trattativa tra Stato e mafia all'inizio degli anni Novanta è un fatto ormai provato e ha intaccato la società italiana a tutti i livelli. Ci sono stati esecutori materiali di intimidazioni e stragi; ci sono stati i boss mafiosi, mandanti decisi a ricattare il governo italiano per ottenere l'impunità dei loro crimini; c'è stata una politica troppo facile al compromesso più inconfessabile, che ha cercato di usare invano modo Cosa Nostra sperando di non doverne mai pagare il prezzo. Ma c'è stato un quarto livello, un gruppo di persone che, nell'ombra, ha mosso i fili degli eventi, ricattando criminali e politici, depistando indagini, inquinando le prove. Erano, e sono ancora, funzionari del Sisde, generali, agenti dei servizi. Tutto in nome di un "interasse di Stato" per il quale, solo da quest'anno, si è cominciato a chiedere conto.
A suo modo è un libro spassosissimo da leggere. Infatti penso di non aver letto mai tante inesattezze (alludo a date e fatti oggettivi) in un solo libro. Il giornalista dimostra una conoscenza dei fatti che rasenta la cialtroneria.
Anonimo - 26/04/2012 07:54