E una calda mattina d'estate sulle colline umbre e nell'aria aleggia un profumo inconfondibile di rose e lavanda. Sveva è solo una bambina e sta correndo felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito. Non è un ciondolo qualsiasi: racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell'attaccamento alle proprie origini, simbolo di un passato che le parla di tradizioni popolari e antiche leggende. Ormai sono passati anni da allora e Sveva non crede più in quelle storie. Da quando si è trasferita a Roma per fare la copywriter in un'agenzia di grande successo, ha preferito lasciarsi alle spalle quel passato ingombrante in cui non si riconosce più. Eppure, è in quel casale della sua infanzia, pieno di ricordi e segreti nascosti, che ora deve tornare. Gliel'ha fatto promettere sua madre. Sua madre che, prima di morire, riesce solo a rivelarle che lì potrà trovare piccole tracce in grado di condurla a suo padre. Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. Per lei non c'è altra scelta che partire. E non appena arriva in quella terra dove è ancora la natura a dettar legge, il ciondolo recupera la sua antica forza e le ricorda che solo qui potrà trovare le risposte alle tante domande su sé stessa e sulle proprie origini che la tormentano da anni. Ora, Sveva è pronta a cercare e conoscere la verità. Per lei è finalmente arrivato il momento di chiudere una volta per tutte con il presente e guardare al futuro con occhi nuovi. Ha bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa, proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l'amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili.
La recensione del libraio
Un libro che vale un esempio cristallino di come, dalle ceneri di un passato da dimenticare, possa sorgere la fenice del futuro dei nostri sogni.
Ida Castellano, Mondadori Bookstore Piane di Sorrento (BN)
Questo è un libro che accarezza piano piano l'immaginazione del lettore, che lo prende per mano e lo porta a osservare i paesaggi, ad assaporare gli odori e annusare i profumi di una terra - l'Umbria - che rimane quasi sempre nascosta, celata agli occhi di molti, perlopiù timida e vergognosa di far vedere la sua bellezza. Una bellezza concreta, senza fronzoli, fatta di un'eco che riflette le emozioni più semplici, ma anche più ataviche e che più si avvicinano all'infanzia.
L'autrice riesce, attraverso la protagonista Sveva, a condurre il lettore in quei meandri dell'animo umano dove il retaggio familiare si rivela nelle scelte del presente, ma anche nelle mancanze passate. E quindi l'assenza del padre, il rapporto con la madre, i vicini amorevoli, un'aura di magia, si intersecano come elementi di un puzzle nella vita della giovane. In questo mosaico si inserisce un'altra tessera fondamentale che è quella dell'amore: il nuovo vicino norvegese, Rurik, che con la sua passione e il suo fuoco scioglie il ghiaccio nel cuore di Sveva.
Infine, un'altra protagonista importante è Tropea: con le sue tradizioni e contraddizioni, con i suoi colori e le sue leggende, il passato e il legame al mare, questa città calabrese diventa la culla per ritrovare e far rifiorire il rapporto con il padre e la famiglia paterna.
La terra, la famiglia, il senso di appartenenza sono i pilastri di questo romanzo in cui, con una scrittura scorrevole e allo stesso tempo sensoriale, un susseguirsi di dialoghi e azioni ben dosate e mai stucchevoli, è facile identificarsi per ritrovare se stessi o anche solo per provare a cercare quella serenità che a volte manca.
valevic77 - 24/07/2017 11:24