Da tempo Kundera affianca alla sua attività di romanziere la riflessione sul romanzo, che è per lui un'arte "autonoma", da leggere non nel "piccolo contesto" ma nel "grande contesto" della storia sovranazionale. E l'idea che Kundera ci offre del romanzo è quella di un organismo delicato, prezioso, che vive un'unica storia dove gli scrittori dialogano in segreto e si illuminano vicendevolmente: Sterne reagisce a Rabelais e ispira Diderot, Fielding si richiama a Cervantes e con Fielding si misura Stendhal, la tradizione di Flaubert si prolunga in Joyce, Kafka fa comprendere a Garcia Marquez come sia possibile scrivere in maniera diversa.
Bellissimo libro. Uno sguardo sul romanzo, romanzieri da parte di un letterato e non dei soliti aridi critici letterari. Riconcilia con la letteratura, con la vita che c'è dentro i libri.
Anonimo - 22/09/2005 19:30