Nel 1900 Sigmund Freud pubblicava a Vienna "L'interpretazione dei sogni", il testo che sancì la nascita della psicoanalisi. A un secolo dalla sua fondazione, Giorgio Abraham, dopo aver ricostruito la formazione e lo sviluppo della dottrina di Freud e averne analizzato lo stile composito, fatto di rigore scientifico e di audacia inventiva, si domanda se oggi la psicoanalisi abbia ancora la vitalità e la forza dirompente di quegli anni. Se, in altri termini, essa sia in grado di rispondere ai quesiti inediti che si affacciano all'orizzonte. Per rispondere a tale interrogativo, l'autore proietta sulla scena attuale i concetti chiave della teoria psicoanalitica - sogno, inconscio, pulsione, sintomo - e li rivede alla luce della cibernetica e dell'oncologia, dell'immunologia e delle teorie della complessità. Per questa via Abraham giunge alla conclusione che la psicoanalisi potrà vincere la sfida del nuovo secolo se saprà liberarsi da ciò che, essendo superato, costituisce soltanto un'inutile zavorra, accogliendo come un arricchimento il frutto delle scoperte più recenti, senza temere di scostarsi dalla tradizione che spesso, con il suo dogmatismo, ha soffocato la parte più viva e creativa della ricerca, quella vena rivoluzionaria che aveva caratterizzato il pensiero di Freud.