Nove storie esemplari che intrecciano il tempo reale con il tempo della storia e con il tempo interiore.
Dopo l'epoca salazarista di "Sostiene Pereira" e quella fascista di "Tristano muore", Tabucchi sposta il cursore verso l'Est, gli anni del blocco comunista e la caduta del Muro di Berlino. Dal passato emergono fantasmi beffardi che costringono i protagonisti dei racconti a confrontarsi col tempo della memoria e col tempo della coscienza. Una spia tedesca, che per anni ha spiato Bertolt Brecht, un ufficiale italiano che in Kosovo ha subito le radiazioni dell'uranio impoverito, un sopravvissuto alla dittatura di Ceausescu, un ex ufficiale ungherese che lottò per il suo paese contro l'invasione sovietica di Budapest... ma anche gli inganni della solitudine e il tempo che esala come l'aria da un palloncino. Storie straordinarie che entrano in modo indelebile nel nostro immaginario, anche se non appartengono al piano dell'immaginario, ma a una realtà di cui forse abbiamo perso il codice. Sono le storie di Antonio Tabucchi.
Nove racconti, ognuno con una fine. Queste storie non hanno in comune il protagonista, ma il tema: il tempo. Il tempo che si snoda in modo lineare, circolare, il tempo del ricordo, del passato. E non solo il tempo personale o famigliare, ma anche spirituale, fatto di rimpianti e malinconie. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è la copertina: un uomo sui trampoli in cima ad una montagna che cerca un punto di vista diverso, per andare oltre le linee dello spazio e del tempo.
Il tempo invecchia in fretta
Anonimo - 27/08/2010 15:09
3/
5
Incredibile! Non tanto le storie di per sé quasi banali, ma per come sono presentate al lettore. Le pagine scorrono via veloci senza fermarsi. Complimenti a Tabucchi che è stato in grado di rendere accattivante storie ordinarie. Curioso anche il retro di copertina, perché se non si legge prima...
Alice Tinalli - 20/05/2013 21:25
Anonimo - 27/08/2010 15:09