Tutti i personaggi di questo libro sembrano impegnati a confrontarsi col tempo: il tempo delle vicende che hanno vissuto o stanno vivendo e quello della memoria o della coscienza. Ma è come se nelle loro clessidre si fosse alzata una tempesta di sabbia: il tempo fugge e si ferma, gira su se stesso, si nasconde, riappare a chiedere i conti. Dal passato emergono fantasmi beffardi, le cose prima nettamente distinte ora si assomigliano, le certezze implodono, le versioni ufficiali e i destini individuali non coincidono. Un ex agente della defunta Repubblica Democratica Tedesca, che per anni ha spiato Bertolt Brecht, deambula senza meta a Berlino fino a raggiungere la tomba dello scrittore per confidargli un segreto. In una località di vacanze un ufficiale italiano che in Kosovo ha subito le radiazioni dell'uranio impoverito insegna a una ragazzina l'arte di leggere il futuro nelle nuvole. Un uomo che inganna la propria solitudine raccontando storie a se stesso diventa protagonista di una vicenda che si era inventato in una notte d'insonnia. I personaggi di questo libro disegnano l'ineffabile volto di una stagione. È la nostra epoca impietosa e futile, fatta di un tempo anfibio che non scandisce più la vita e del quale ci sentiamo ospiti estranei. Storie straordinarie che entrano in modo indelebile nel nostro immaginario, anche se non appartengono al piano dell'immaginario ma a una realtà di cui forse abbiamo perso il codice.
Nove racconti, ognuno con una fine. Queste storie non hanno in comune il protagonista, ma il tema: il tempo. Il tempo che si snoda in modo lineare, circolare, il tempo del ricordo, del passato. E non solo il tempo personale o famigliare, ma anche spirituale, fatto di rimpianti e malinconie. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è la copertina: un uomo sui trampoli in cima ad una montagna che cerca un punto di vista diverso, per andare oltre le linee dello spazio e del tempo.
Il tempo invecchia in fretta
Anonimo - 27/08/2010 15:09
3/
5
Incredibile! Non tanto le storie di per sé quasi banali, ma per come sono presentate al lettore. Le pagine scorrono via veloci senza fermarsi. Complimenti a Tabucchi che è stato in grado di rendere accattivante storie ordinarie. Curioso anche il retro di copertina, perché se non si legge prima...
Alice Tinalli - 20/05/2013 21:25
Anonimo - 27/08/2010 15:09