Manfredi di Svevia, ultimo sovrano svevo del regno di Sicilia, racconta in prima persona le complesse e drammatiche vicende di cui fu protagonista, fino alla battaglia di Benevento, in cui perse la vita nel 1266, sconfitto da Carlo d'Angiò. Romanzo scorrevole, di buona scrittura, è adatto anche ad un pubblico giovane, ed ha il merito di avvicinare il lettore alla storia di un periodo complesso e travagliato, in cui il papato lotta per essere protagonista di primo piano, ed usa tutti gli strumenti, compreso quello della scomunica e il sostegno al partito guelfo, per tentare di avere ragione dei suoi avversari del partito ghibellino, di cui Manfredi è il capo riconosciuto. La documentazione attenta e accurata permette inoltre al lettore di immergersi nella vita quotidiana dell'epoca, ricostruita vividamente attraverso un'ambientazione convincente e di comprendere la mentalità medievale, le credenze, le abitudini, di un'epoca in cui affondano le radici del mondo moderno.
Il tramonto delle aquile è un romanzo storico che cattura il lettore con la sua narrazione piacevole e lo affascina con una ricostruzione storica dei fatti molto accurata. Gli eventi si susseguono e filano senza intoppi, sia nelle parti reali sia in quelle sapientemente create, che funzionano a meraviglia nellintento di rendere più interessante il racconto e di riempire gli spazi bui e non documentati che, inevitabilmente, la storia lascia dietro di sé nel corso dei secoli. E, pur essendo accurata, la ricostruzione storica non è mai appesantita da un eccessivo dettaglio che farebbe solo allontanare il lettore. Uno dei tanti pregi di questo romanzo è il fatto che lautrice scrive in modo naturale e lineare, senza lasciarsi andare a inutili estetismi. E questo è fondamentale per un romanzo che fa della narrazione storica il suo obbiettivo. Degli eventi Chiara Curione comprende e sfrutta appieno lintrinseca potenza. Dalle pagine di questo romanzo traspare tutto lamore dellautrice per la storia e il suo profondo rispetto per essa. Non è certo facile far respirare latmosfera di quei tempi, così profondamente lontani dal nostro modo di vivere e comunque ancora così straordinariamente attuali, ma Chiara ci riesce con estrema naturalezza. La storia che si svolge sotto i nostri occhi nelle pagine di questo romanzo sono le radici della nostra stessa cultura e questo lautrice ce lo fa capire in ogni parola del suo lavoro. Il tramonto della aquile non è un trattato e non vuole esserlo, è un romanzo, e come tale si pone lobbiettivo di far vivere gli eventi al lettore, di fargli intuire la personalità dei protagonisti che quella storia lhanno vissuta davvero, quella stessa personalità che traspare dalle loro gesta eroiche ma anche da ogni loro più piccola azione, facendoli uscire prepotentemente dalle pagine e rendendoli straordinariamente umani, vicini a noi tanto da poterli quasi considerare reali. E lambiente è parte integrante di questo romanzo, tanto che possiamo quasi considerarlo un personaggio a se stante. In esso si svolgono le vite dei personaggi ed esso le influenza. Attraverso laccurata e sempre fluida descrizione degli usi e ei costumi, della vita quotidiana, si dipanano le esistenze dei protagonisti e si svelano le loro personalità. Lapprofondimento psicologico, pagina dopo pagina, ne esce in modo naturale, mai forzato o imposto al lettore. È un romanzo molto piacevole da leggere, adatto sia ad un pubblico giovane che a uno più maturo o esperto.
paolo.fiorino - 28/03/2016 18:36