Psicologi e traslocanti concordano sul fatto che il trasloco è una delle esperienze piú traumatiche dell'esistenza: "C'è gente che è finita in convento per un trasloco, informatevi prima di cominciare". A partire dalla casa che il narratore lascia, tutto scivola "dal trasloco al tracollo". Gli oggetti, per esempio, che esistono solo "in apparenza", dato che in casa non possono essercene tanti. Poi, il soggetto: la dislocazione pare allargarsi fino a coinvolgere anche il traslocante, compromettendone gli equilibri e il "funzionamento psicosociale"; il corpo diventa preda di fantasiose sindromi psicosomatiche e la mente è il campo di battaglia di riflessioni sull'Apparenza, la Fortuna e la Scalogna. Un libro brillante, pieno dell'umore surreale e del ritmo indiavolato che caratterizzano la scrittura di Morelli.