Nell'estate del 1938 il Duce varò in Italia il manifesto "La difesa della razza". Sono i prodromi di una tragedia immane che a Roma avrà il suo apice nel rastrellamento del ghetto il 16 ottobre 1943 e nella deportazione degli Ebrei nei campi di concentramento nazisti. E una pagina nera della storia del nostro paese, una cicatrice indelebile nella vita di chi ne è stato colpito, scandalo senza motivazioni plausibili nella coscienza di chi l'ha studiata sui libri e meditata nel proprio cuore. Questo romanzo ci riporta indietro nel tempo per raccontarci di quei giorni bui attraverso il vissuto del professor David Amati, marito e padre amorevole, docente di Storia e Filosofia, profondo conoscitore dell'arte e appassionato tifoso di football. A poco a poco, David assiste inerme allo sgretolamento di quanto gli appartiene; dapprima gli viene tolta la cattedra, poi è costretto ad abbandonare la sua casa e, salito sul treno che lo condurrà ad Auschwitz, verrà separato dalla moglie e dalla figlia.