Uomo di cuore. Così noi definiamo chi è libero dalle catene dell'ego, chi è buono, misericordioso e caritatevole. Il cuore. Ecco su cosa bisogna lavorare. Il massone è l'uomo del cuore, sempre pronto a tendere la mani della sua amicizia ai deboli, ai poveri, vicino a chi è stato colpito da sfortuna e ingiustizia, incontra i feriti sul campo di battaglia della vita, e sostiene chi è sul punto di cadere. Queste qualità nobili non sono sinonimo di debolezza, ma di ascesi sentimentale. Il massone non viene a compromessi con il male, con il vizio, sarà anzi duro con gli oppressori e gli egoisti; ma nella lotta lascerà sempre la porta aperta per la redenzione, perché amore non significa la morte del peccatore, ma il suo ritorno alla bontà. Questo di Chevillon, pubblicato nel 1939, è un testo profetico. La Massoneria rischia di avere 'iscritti' che non hanno neppure idea di cosa possa significare essere 'iniziati'. E quando dimentica la sua natura tradizionale, le sue influenze pitagoriche, ebraico-qabalistiche, gnostiche, ermetiche, fa il gioco dei suoi detrattori.