Non capita spesso che un grande protagonista della storia del cinema abbia l'occasione di raccontare il suo particolare punto di vista. Ancora meno spesso succede che queste testimonianze vadano al di là di qualche saggio occasionale o intervista. L'"Introduzione alla storia vera del cinema" è invece un'opera di grande respiro e pertanto generosa e dissacrante, come il cinema di Jean-Luc Godard. Sette lezioni (tenute a Montreal, nel Quebec, che Godard chiama "viaggi"), oltre cento film visti discussi analizzati rimescolati da un Godard che più che fare mette in scena la storia del cinema, fa ancora cinema facendo critica, storia e conversazione. Lumière e Méliés non possono a mancare. E ci sono Rossellini, Hitchcock, Murnau e Minnelli, Frank Capra e Truffaut, Incontri ravvicinati del terzo tipo... Un film lungo cent'anni, una storia del cinema che è anche un'autobiografia, un manifesto politico, un romanzo.
Il libro è interessante e stimolante. I film di ciascun capitolo sono solo uno spunto per ampi ragionamenti "a briglie sciolte" sul cinema, e dunque su tutto ciò che vi gira intorno: regia, montaggio, recitazione, sceneggiatura, uso tecnico degli strumenti, etc. Ma questi discorsi, che poi altro non sono che la trascrizione di alcune lezioni tenute dal regista a Montreal, rappresentano in fondo una vera e propria narrazione del proprio modo di intendere la vita.
Vittorio Moccia - 28/05/2013 15:03