Il protagonista di questo romanzo, Cincinnatus C., ha un difetto: è opaco, nel senso che i suoi pensieri e le sue sensazioni non sono trasparenti agli occhi di coloro che lo circondano, perciò produce "un'impressione bizzarra, come di un ostacolo oscuro e solitario in un mondo di anime trasperenti le une alle altre". In quel mondo, che non è un paradiso, come gli altri sarebbero inclini a pensare, ma il suo beffardo capovolgimento, l'opacità non è solo un difetto, ma una grave colpa, forse la più grave: è segno che rivela la "turpitudine gnostica" del singolo. In quel mondo si viene condannati a morte non per ciò che si fa, ma per ciò che si è. Scritto nel 1934 a Berlino un romanzo chiaroveggente che ha per oggetto la società totalitaria.
I romanzi di Nabokov sono talmente originali che si ha limpressione di leggere ogni volta uno scrittore diverso. Questa che è fra le sue opere prime, ad esempio, è straordinariamente immaginifica e surreale. Inizia come Kafka, termina in maniera beffarda, come Hrabal.
Invito a una decapitazione
Arturo Bandini - 15/11/2004 11:44
2/
5
vagamente kafkiano. la storia, interessante, (testimonia un felice intuito e una notevole acutezza) si regge su una ispirazione/struttura esile e ridondante - è anche piuttosto pretestuosa-arzigogolante; si aggroviglia, presto, su sé stessa. la scrittura, sempre buona, di tanto in tanto non manca d'afflosciarsi, e il romanzo di tediarmi sensibilmente. il vecchio Nabo avrebbe potuto studiarsi qualche taglio... buono, infine, ma un grande scrittore non merita più di DUE.
antonio bindi - 29/08/2018 14:44
Arturo Bandini - 15/11/2004 11:44