L'esistenza di Ed Kennedy scorre tranquilla. Fino al giorno in cui diventa un eroe. Ed ha diciannove anni, una passione sfrenata per i libri, un lavoro da tassista piuttosto precario che gli permette di vivacchiare, e nessuna prospettiva per il futuro. Quando non legge, passa il tempo con gli amici giocando a carte davanti a un bicchiere di birra o porta a spasso il Portinaio, il suo cane, che beve troppo caffè e puzza anche quando è pulito. Con le donne non è particolarmente disinvolto, perché l'unica ragazza che gli interessi davvero è Audrey, la ragione per cui è rimasto in quel posto senza vie d'uscita. Capace di colpirlo al cuore con una frase: "Sei il mio migliore amico". Non serve una pallottola per uccidere un uomo, bastano le parole. Tutto sembra così tremendamente immutabile: finché il caso mette un rapinatore sulla sua strada, e Ed diventa l'eroe del giorno. Da quel momento, comincia a ricevere strani messaggi scritti su carte da gioco, ognuno dei quali lo guida verso nuove memorabili imprese. E mentre Ed diventa sempre più popolare, mentre nota una luce diversa negli occhi di Audrey e la gente lo saluta per strada, inizia a domandarsi: da dove arrivano i messaggi, chi è il messaggero?
La nostra recensione
Markus Zusak dopo lo strepitoso successo - anche cinematografico -di Storia di una ladra di libri, torna subito ai vertici delle classifiche di vendita con un nuovo romanzo, Io sono il messaggero, un’intrigante vicenda sospesa tra fantasia e realtà, in cui un giovanissimo eroe affronta una sfida che ha dell’incredibile. Armato del suo indomito coraggio e sorretto da un’innata inclinazione al sogno, Ed Kennedy, tassista per sbarcare il lunario, con un amore viscerale per i libri, e per la bella Audrey, si troverà coinvolto in un vortice di avvenimenti apparentemente casuali ma che invece hanno una precisa impronta e soprattutto conseguenze inattese e assolutamente imprevedibili. Con un ritmo incalzante e avvincente, Zusak conferma anche in questo romanzo di essere un valente narratore che, attraverso una scrittura semplice e diretta, riesce a catturare il lettore e a portarselo con sé, quasi rapito, fino alla conclusione della storia. Chi ha amato il libro precedente, troverà anche qui, pur nella diversa ambientazione, la stessa sensibilità, la stessa atmosfera poetica di cui Zusak circonda i suoi protagonisti, individui comuni che sanno diventare eroi straordinari.