Il XX secolo è stato insieme il secolo dei totalitarismi e quello della affermazione piena della democrazia moderna. La contraddizione insita in tale affermazione rappresenta ancora oggi una difficile sfida intellettuale, indirizzata alla comprensione delle ragioni per le quali i sistemi politici europei abbiano intrapreso percorsi tanto dissimili. La convinzione espressa dall'autore è che le vicende politiche europee siano state fortemente influenzate da un evento fondamentale: l'affacciarsi (e il successivo affermarsi) sulla storia della massa, emersa con la rivoluzione industriale, e organizzatasi nel movimento operaio. Da tale evento deriva poi la conseguente frattura tra capitale e lavoro, affrontata all'interno dei vari stati in modo conforme alla loro eredità politico-istituzionale. A prova di questo vengono presi in esame due casi emblematici di reazione agli eventi della storia: la Gran Bretagna e la Germania, un caso di integrazione politica della classe lavoratrice riuscito, il primo, di integrazione prima negata poi parziale, il secondo.