"Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina...". Così comincia il romanzo di Banana Yoshimoto, "Kitchen". Le cucine, nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, e rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la famiglia si può non solo scegliere, ma anche inventare. Così il padre del giovane amico Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità. Con questo romanzo, e il breve racconto che lo chiude, Banana Yoshimoto si è imposta all'attenzione del pubblico italiano mostrando un'immagine insolita del Giappone , con un linguaggio fresco e originale, quasi una rielaborazione letteraria dello stile dei fumetti manga.
Libri Senza Gloria Blog Pop Nerd - 23/07/2022 11:42
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Kitchen (1991) è diventato un caso letterario sin dalla sua uscita, e da allora l'autrice Banana Yoshimoto ha conquistato un grandissimo numero di lettori in tutto il mondo, compreso in Italia dove è stato pubblicato da Feltrinelli in prima traduzione mondiale. Ovviamente il sistema di trascrizione adottato è quello Hepburn (fanno eccezione i nomi di luoghi famosi come Tokyo).
Kitchen è un romanzo breve diviso, se vogliamo, in due racconti (Kitchen e Plenilunio) con la stessa protagonista e narratrice: Mikage Sakurai, una ragazza rimasta orfana "anche" della nonna, che nutre e sviluppa una vera e propria ossessione per le cucine, di tutti i tipi e per tutti i gusti (da qui il titolo). Mikage scopre che la famiglia non si può solo scegliere, ma addirittura inventare. Secondo questo geniale assunto, e dato per assodato che i membri della famiglia siano intercambiabili, il padre del suo giovane amico, Yuchi Tanabe, può allora diventare una nuova madre per lei: del resto Eriko ha già fatto da un pezzo il passaggio da un sesso all'altro.
Sì, Kitchen è un romanzo tragicomico sulla solitudine giovanile, decenni prima dell'esplodere del fenomeno hikikomori, oggi tristemente attuale in tutto il mondo.
Banana Yoshimoto compie una rielaborazione letteraria dello stile dei manga, più precisamente dello shojo manga, quello indirizzato a un pubblico principalmente femminile e non definito propriamente dal suo contenuto. Il tratto è sognante, la sua semplicità ti scava dentro e ti emoziona, ricordando al lettore che bisogna approfittare e godere di ogni singolo momento della nostra breve esistenza...
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