Scrigno di capolavori di eccezionale valore, il Kunsthistorisches Museum, la cui sede attuale nel centro di Vienna risale al 1891, è fin dalle origini legato in modo inscindibile alla storia, alla fortuna e al gusto collezionistico della corte principesca degli Asburgo. Il primo nucleo di opere risale al Trecento; da allora in poi tutti i regnanti della casata asburgica hanno via via contribuito al suo ampliamento, grazie a un'incessante attività mecenatesca che li ha visti anche come committenti di prestigiosi artisti del loro tempo. Con senso spiccatamente umanistico, dal duca d'Austria Rodolfo IV all'imperatore Rodolfo II, l'interesse si è appuntato sui maggiori artefici tedeschi, fiamminghi e italiani, da Durer a Bruegel, da Cranach a Tiziano. Il Seicento e il Settecento, oltre a una rinnovata spinta collezionistica, vedono la sistemazione della quadreria imperiale, primo indispensabile passo per giungere alla configurazione attuale del museo che, nella sua cornice architettonica fastosa, esprime ancora oggi lo spirito di un gusto raffinato, supportato da un'accorta politica culturale. Il volume illustra questo importante museo attraverso immagini ingrandite e testi descrittivi, particolarmente utili a condurre il lettore "nel vivo" dell'opera d'arte. Più di settanta capolavori risalenti al periodo compreso fra 1400 e 1700, fra cui spiccano opere di Bellini, Durer, Altdofer, Tiziano, Holbein, Rubens, Rembrandt e Canaletto. Utile tanto per una visita virtuale che come guida a un tour effettivo, il volume contiene una piantina dettagliata del museo che consente di orientarsi con facilità fra le varie sale.