Ancora una volta Emilio Fede ha spiazzato un po' tutti. Un libro con questo titolo non se lo aspettava proprio nessuno. E invece "l'anchorman più longevo della televisione italiana", come si autodefinisce in queste pagine, ha deciso di concedersi una parentesi (apparentemente) tenera. Si è messo a rovistare nello scaffale dei ricordi, un "posto delle fragole" a forma di coniglietto o d'orsachiotto, di micio o di procione. Il peluche, vero o simbolico, non è infatti altro che la nostra voglia di tenerezza e di riconoscenza, la memoria degli anni perduti ma comunque, sempre, riconquistati. Il peluche è quel lato intimo e infantile che i personaggi pubblici spesso tengono nascosto, dietro la porta della camera o del camerino. E che Fede, sornione e spietato, mette allo scoperto.
Ma il direttore non perde ovviamente di vista neppure l'attualità e raccoglie informazioni, storie e pettegolezzi dal bizzarro e sempre più chiassoso mondo della Tv e della politica.
Il suo lungo matrimonio con il mondo del giornalismo ("quest'anno ho spento le mie 50 candeline") non conosce cedimenti: in compagnia del suo peluche, Emilio Fede si dimostra in questo libro un narratore abile, un cronista vivace, curiosissimo e sincero. Insomma, ancora una volta, Emilio Fede.
Nata ad Arsita il 5 gennaio 1962 in provincia di Teramo, Donatella Di Pietrantonio è una delle scrittrici più amate della letteratura contemporanea italiana. Arriva alla scrittura non subito, infatti da Teramo si trasferisce dapprima a L’Aquila dove si laurea in Odontoiatria nel 1986 e successivamente a Penne, in provincia di Pescara, dove ha esercitato la professione di dentista pediatrico.
Il suo esordio va fatto risalire al 2011 quando pubblica il romanzo Mia madre è un fiume, ambientato nella terra natale. Questa caratteristica di