Quarantenne, di bella presenza e di notevoli fortune. Christopher Newman, l'americano, è in Europa a cercar moglie. A Parigi incontra Claire, giovane e bella vedova, se ne innamora ricambiato. La famiglia di lei, pur avendo gran bisogno dei soldi dell'americano, si oppone. Claire, distrutta, si fa monaca. Il secondo romanzo di Henry James presenta già gran parte di quei motivi di stile e di contenuto cha faranno di James il più sottile e penetrante indagatore del comportamento umano che conti la moderna letteratura.
James prende un tema a lui molto caro (l'ingenuità americana contro la malizia europea) e ne fa un romanzo che è quasi un feuilleton. Quasi, perchè l'apparente leggerezza della lettura (si finisce in un paio di giorni, davvero) è figlia di un talento narrativo eccezionale, non ancora esploso con "Ritratto di signora". Una storia d'amore in cui i protagonisti non si dicono mai "Ti amo". Una Parigi non romantica, ma snob e antipatica. Perchè James non prende mai in giro i suoi lettori, anzì, li vizia con una prosa sorprendente. Provare per credere.
maxalterego - 28/10/2013 01:34