Johan Andersson, conosciuto da tutti come Anders l'Assassino, è appena uscito di prigione e sbarca il lunario facendo piccoli lavori per i gangster della zona, e li farebbe anche bene se non fosse per il vizio di bere, che inizia a minacciare la sua professionalità. La sua vita subisce una svolta quando Anders incontra Johanna Kjellander, pastore della Chiesa protestante, e un portiere d'albergo (o meglio, di un bordello, appena diventato hotel con una stella). I tre decidono di formare una società basata sulle doti (e la reputazione) di Anders, mentre gli altri si occupano di trovare clienti, gestire le relazioni pubbliche e portare avanti nuove strategie di business. L'impresa funzionerebbe, se non fosse che la curiosità porta l'assassino a chiedersi il perché di ogni cosa e dopo qualche discussione con il pastore, decide di rivolgere le sue domande direttamente a Gesù che, del tutto inaspettatamente, gli risponde! Con la svolta religiosa di Anders, Johanna e Per capiscono che la società è in pericolo e devono elaborare un nuovo piano. In fretta. Con il suo stile ironico e del tutto personale, Jonas Jonasson ci mostra come persone all'apparenza normali possano trovarsi in situazioni del tutto assurde, così ci troviamo a seguire le vicende di tre divertenti quanto improbabili personaggi che vogliono fondare una Nuova Chiesa, con tutti i criminali della Svezia alle calcagna!
Un libro senza capo né coda, raffazzonato, affrettato, senza senso. Già Jonas Jonasson, famoso per "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" mi aveva deluso con "L'analfabeta che sapeva contare" e questo è pure peggio. La stupidità dei personaggi può essere un metodo per far ridere ma portata agli estremi come in questo caso - senza riuscire però a sfociare nel paradosso della demenzialità - conduce solo ad una storia inverosimile. Lo sviluppo dei capitoli fa pensare ad un lavoro poco curato come dimostrato dalla trama, assolutamente priva di intreccio. Leggendo ho pensato due cose: o Jonasson non ha grande talento ed il primo libro è un caso fortunato, oppure lo stanno facendo lavorare fuori dai suoi ritmi (magari per rispettare dei contratti) e gli fanno pubblicare qualsiasi cosa pur di stare sull'onda emotiva e commercialmente valida del primo volume.
E' vero che si legge in due o tre giorni (se resistete alla noia), ma non è un valido motivo per affrontarlo. E' privo di mordente.
Andrea Landini - 03/01/2016 23:29