Chi è in grado di cogliere ciò che è maschile e ciò che è femminile? Lo può forse la biologia? O magari è la psicologia a spiegare la differenza sessuale? È corretto pensare la femminilità come passiva e la mascolinità come attiva? Il padre della psicoanalisi discute le risposte tradizionali a queste domande come quella della bisessualità insita in ciascun essere umano e si addentra nel "continente nero" della femminilità analizzando le tappe dello sviluppo della donna: la relazione della bambina con la madre nella fase preedipica, la scoperta della castrazione e le possibili reazioni (l'inibizione sessuale o la nevrosi, il complesso di mascolinità, la femminilità normale), la vita della donna matura, la maternità.