In una Palermo sconvolta dallo scandalo che ha colpito il procuratore capo Rambaldi, rinviato a giudizio con l'accusa di pedofilia, il commissario Antonio Marongiu è alle prese con un misterioso omicidio. Nei pressi della discarica cittadina è stato rinvenuto il cadavere di un giovane ucciso con un colpo alla nuca. Tutto farebbe pensare a una classica esecuzione di stampo mafioso, ma Marongiu non ci vede chiaro... La sua spiccata curiosità, unita all'acume che lo contraddistingue, lo portano ad andare oltre le apparenze e a intravedere fin da subito uno scenario ben più complesso. Grazie all'aiuto del vicequestore e fedele amico Aricò e alle illuminanti spiegazioni dello stravagante antiquario Pensabene, il commissario riuscirà a fare emergere un groviglio di eventi intricato e pericoloso, in cui distinguere il vero dal falso, o l'innocente dal colpevole, sembra essere un'impossibile chimera... Una nuova appassionante indagine del commissario di polizia Antonio Marongiu. Un'amara riflessione sulla natura sfuggente e labile della 'verità'.
La cosa che mi ha colpita di più di questo libro è stata la capacità dellautore di nascondere, quasi completamente, la soluzione del romanzo, raccontando una storia principale capace di trarre in inganno e depistare il lettore.
Lo stile di scrittura permette al romanzo di essere letto senza avere quasi la percezione che la storia stia accadendo, in quanto è proprio questa scorrevolezza che lascia il lettore stupito davanti al risvolto finale del romanzo.
La storia è ben strutturata e, per certi versi, va a ricalcare e ricreare latmosfera dei vecchi gialli, dove linvestigatore è sì parte del corpo di polizia ma anche chiave della soluzione.
Asia Paglino - 08/05/2019 14:34