Fantascienza - romanzo breve (101 pagine) - Ritorna un grande maestro con una pregevole riscrittura dei miti dell'antica Grecia
Nel corso della sua lunga e straordinaria carriera Robert Silverberg ha prodotto centinaia di racconti e romanzi, svariando in tutti I generi letterari. L'ultimo canto di Orfeo, la sua ultima storia di una certa lunghezza, è un gioiello letterario di eccezionale fattura, una magnifica riscrittura dei miti greci, e in particolare di quello che forse è il mito più poetico e toccante della civiltà occidentale. In questo romanzo breve Silverberg ci racconta, da un punto di vista autobiografico, la vita di Orfeo, vagabondo, semidio, ed eccezionale musicista. Con tono limpido e struggente Orfeo ci narra le sue vicende, il suo amore per Euridice e il triste epilogo del suo viaggio nell'Ade alla ricerca della sua amata. Ma ci narra anche le avventure degli Argonauti e della loro odissea alla ricerca e riconquista del leggendario Vello d'Oro. È un racconto di uomini e di dèi, di incontri miracolosi, e del potere inesorabile del Fato. Ma è anche una riflessione acuta e saggia sulla forza dello spirito creativo, e dell'eterna ricerca da parte dell'uomo di un equilibrio armonioso in un universo dominato dal caos. Costruito in maniera magistrale, questo romanzo ci mostra Silverberg al meglio delle sue capacità narrative, maturo e stilisticamente perfetto: nelle sue mani i vecchi miti assumono una luce nuova e originale, e ci fanno meditare sulla natura umana e sul suo ruolo nel mondo.
Robert Silverberg è unanimemente riconosciuto come uno dei massimi autori della fantascienza contemporanea. Nato a Brooklyn (New York) il 15 gennaio del 1935, iniziò a scrivere SF d'avventura negli anni '50, diventando ben presto uno degli autori più famosi e prolifici e ottenendo il premio Hugo come autore più promettente del 1956. Durante la metà degli anni sessanta però, spinto dal desiderio di dimostrare a se stesso e agli altri le sue capacità di vero scrittore, e di essere in grado di realizzare anche opere di qualità, Silverberg impresse una svolta decisiva allo stile dei suoi romanzi, iniziando a produrre opere di maggiore impegno umano e letterario. Tra gli scritti più importanti di questo secondo periodo ricordiamo Ali della notte (con cui vinse anche un premio Hugo), Brivido crudele, Torre di cristallo, forse la sua opera più completa e riuscita, Vertice di immortali, Paradosso dei passato, e Mutazione, che si inserisce in quel gruppo di romanzi dedicati da Silverberg alla descrizione e all'esplorazione dell'esperienza mistica della trascendenza. A Silverberg abbiamo dedicato molti numeri di questa collana, e L'ultimo canto di Orfeo, scritto con grande maestria, rimane una delle sue migliori novelle dell'ultimo periodo.