E guerra. E stavolta, per l'Egitto, potrebbe essere l'ultima, sanguinosa battaglia prima della sconfitta. Perfino Taita, che nella sua lunga e tumultuosa vita ha attraversato vicende avverse e impensabili rovesciamenti di fronte, ora che è generale dell'esercito reale teme di veder crollare tutto ciò che ha costruito... Ma la vera minaccia è ancora in agguato, e si nasconde proprio in seno alla famiglia reale. Perché l'ultimo faraone potrebbe davvero causare la fine di un impero... In un universo narrativo in cui storia, fantasia e mito si intrecciano in modo unico e mirabile, Taita - il versatile e longevo protagonista della saga egizia di Wilbur Smith - raggiunge il culmine della sua intelligenza, della forza, dell'ironia e della vanità, e allo stesso tempo di quella sensibilità, quasi femminile, che avvince i suoi numerosi lettori e seduce le lettrici. Fra colpi di scena, momenti drammatici e di incredibile suspense, nascono nuovi e indimenticabili personaggi e, accanto all'antico impero egizio, compaiono le prime città greche che daranno vita alla civiltà ellenica.
Wilbur Addison Smith nasce a Broken Hill il 9 gennaio 1933 nella Rhodesia del Nord ed è stato uno dei più grandi scrittori zambiani di bestseller sul mondo orientale. Si forma alla Natal and Rhodes University, laureandosi a pieni voti in scienze commerciali nel 1954. Dopo la laurea si associa alla Goodyear Tyre and Rubber Co. di Port Elizabeth, dove lavora come contabile dal 1954 al 1958. Successivamente collabora dal 1958 al 1963 alla H.J. Smith and Son Ltd di Salisbury.
Nonostante la sua professione di contabile, l'amore per la scrittura
Qual è l'età giusta per andare in pensione? Non so quale sia in Sud Africa, dove vive mr. Smith, ma 84 anni direi che sono più che sufficienti.
Tuttavia la pervicacia con cui il grande scrittore africano continua a sfornare romanzi sarebbe encomiabile se non fosse che cade nel ridicolo. Se non nello squallido.
La serie sull'antico Egitto annovera numerosi capolavori, ma gli ultimi due volumi (tra cui questo) sono illeggibili. Il protagonista di questa ultraventennale saga è Taita, lo schiavo eunuco diventato generale. Egli deve fronteggiare la minaccia degli Hyksos in una ultima disperata battaglia a difesa di Luxor, proprio quando il faraone Tumose giace morente colpito da una freccia nemica.
Ma il peggior nemico è il nuovo faraone Utteric, figlio di Tumose, che, temendo l'influenza di Taita, lo fa imprigionare come traditore.
Taita, da grande personaggio che nei romanzi precedenti ci ha regalato emozioni, cade anch'egli nel ridicolo. Innanzi tutto ha una età che non gli permetterebbe, nella realtà, di poter combattere e vincere ancora gli Hyksos. Inoltre i poteri sovrannaturali che utilizza sono un trucco squallido e facile con cui risolvere le situazioni.
Ma la ridicolaggine e la banalità colpiscono anche il soggetto e la trama, tanto esili quanto insulse.
Non da ultimo ricordo che nel terzo libro della saga Tumose moriva lasciando erede Nefer Memnon, unico suo figlio. Di Utteric e Rameses nessuna traccia.
Insomma, un pasticciaccio brutto di cui possiamo tranquillamente fare a meno. #lamiarecensione -
L'ultimo faraone
Roberta Cavallieri - 17/04/2017 20:21
5/
5
Appena finito! Ancora una volta mi ritrovo con il fiatone, il sorriso e la voglia di continuare a leggere. Temevo di dover assistere al tramonto di Taita ma... chiunque lo conosca sa che non potrà mai accadere. Wilbur al solito è scorrevole, preciso ed efficace. La storia ti riporta a casa, all'Egitto, al Nilo, alla favola sempre nuova. Non occorre aver partecipato alle vite precedenti del "vecchio" Taita per godere appieno di questa storia anche se ovviamente sarebbe consigliabile il recupero a posteriori. Ora ricomincia l'attesa: a presto e grazie. #lamiarecensione -
Enrico Ferraris - 04/05/2017 21:54
Roberta Cavallieri - 17/04/2017 20:21