Furono numerose le spedizioni che nell'Ottocento andarono miseramente alla deriva animate dall'obiettivo di raggiungere il mare polare aperto', un ampio bacino navigabile che avrebbe dovuto aprirsi alla vista degli esploratori una volta superate le terre artiche. A supportare questi fallimentari, spesso drammatici tentativi, fu per decenni la teoria di un cartografo tedesco, August Petermann, ossessionato dall'idea di una conquista per mare del polo Nord. Questo libro ripercorre la controversa vicenda di Petermann e dei suoi studi cartografici, raccontando la storia di un clamoroso fallimento scientifico che fu episodio emblematico dell'eterna battaglia tra teoria e pratica, tra idealismo e pragmatismo.