E trascorso poco più di un anno da quando Amedeo Gastaldi è stato incarcerato per l'omicidio della vicina di casa. Adesso, assolto per insufficienza di prove, si trova a doversi ricostruire una vita senza le sue belle suppellettili da collezione, vendute poco prima dell'arresto; senza il caro amico Fabrizio, prematuramente scomparso; senza l'adorata sorella, fuggita chissà dove. Nella sua solitudine sempre più tetra e soffocante, lo scrittore maledetto dalle iridi nere come la notte si dedica anima e corpo al lavoro e, per così dire, alla coltivazione del proprio cinismo: ormai entrato in un vortice di autocompiacimento, misoginia e sfiducia verso il prossimo, Amedeo troverà conforto solo nell'amore mercenario e nella vendetta.
Con lo stile elegante e raffinato che la contraddistingue, lautrice ha saputo creare uno straordinario noir velato di sottile ironia, da gustare parola per parola.
Amedeo Gastaldi è un personaggio complicato e di innegabile fascino; benché i suoi regolamenti di conti siano un po estremi e i suoi comportamenti spesso discutibili, la sua figura si riscatta e in certo modo si purifica nellincondizionato affetto verso la sorella, per la quale si trasforma in una persona completamente diversa dallegoista e sprezzante narcisista che è di solito, pronto a tutto pur di salvaguardare i suoi comodi.
Grandioso anche il personaggio di Manuela, che, sebbene afasica, grazie allabilità descrittiva dellautrice, non risulta certo meno viva del fratello Amedeo.
Molto curata lambientazione nella città di Torino e dintorni, dettagliata e precisa, nonché carica di affetto.
Ho letto e apprezzato anche il libro precedente, Luomo dalle iridi a specchio, ma questo sequel, a mio avviso, ha una marcia in più. Attendo il seguito, come lautrice lascia sperare alla fine del libro!
Marialuisa Moro - 16/03/2021 17:20