DAL LIBRO: Il mondo si è capovolto. La faccia di tutte le cose è sfigurata. L'umanità non riconosce più sè medesima.
La terra è coperta di orrende cicatrici. Alcune delle sue regioni più floride sono morte, come i crateri dei vulcani. Il fuoco e l'odio hanno distrutto le città, sterminato le foreste, calcinato le glebe. Là dove il fuoco dell'uomo l'ha risparmiata, la terra è stata disseccata internamente da una maligna sterilità. Le messi crescono a stento, rade e magre, sulle zolle incattivite. Gli alberi stendono al sole i rami stecchiti e nudi di frutti, come il Crocifisso apre sul legno le braccia. I granai e le cantine sono vuoti a metà. La fame, dopo tanti anni di esilio, riprende lo scettro del mondo; ed escono fuori dai covi, dove si erano rintanati, tutti gli antichi suoi ministri: la Sedizione, la Gabella, il Calmiere. Le vie della terra e del mare sono tutte o rotte o impedite. La Velocità, che le percorreva instancabile notte e giorno, esaltandosi di sè medesima; la Velocità, che gli uomini adoravano come una nuova divinità, è sparita come l'Abbondanza. Lemme lemme, l'antica Lentezza, che tutti credevano morta e sepolta in aeternum, è ricomparsa, sbucando nessuno sa di dove, e in meno di tre anni ha preso di nuovo possesso della terra e del mare con l'antico corteo: il Sospetto, la Paura, il Passaporto, il Testamento.