La casa dei Krull è al margine estremo del paese, e loro stessi ne vengono tenuti ai margini. Benché naturalizzati, restano gli stranieri, i diversi. Da sempre, e nonostante gli sforzi fatti per integrarsi. Nel loro emporio non si serve la gente del luogo, neanche i vicini, ma solo le mogli dei marinai che a bordo delle chiatte percorrono il canale. E quando davanti all'emporio viene ripescato il cadavere di una ragazza violentata e uccisa, i sospetti cadono fatalmente su di loro. In un magistrale crescendo di tensione, e con un singolare (e formidabile) rovesciamento, vediamo montare l'ostilità della popolazione francese verso la famiglia tedesca, e l'avversione per una minoranza, che rappresenta un perfetto capro espiatorio, degenerare progressivamente in odio e violenza. Mentre all'interno della casa dei Krull ciascuno deve fare i conti con le proprie colpe e le proprie vergogne nascoste. In questo romanzo oscuramente profetico, scritto alla vigilia della guerra, Simenon affronta un tema che gli sta molto a cuore, e lo fa scegliendo il punto di vista, disincantato e sagace, di un cugino dei Krull, un ospite tanto più inquietante, e imbarazzante, in quanto diverso, per così dire, al quadrato: diverso, come i Krull, dagli abitanti del paese, ma diverso anche da loro stessi, perché dotato di un buonumore «sconosciuto in quella casa», e di una disinvoltura, di una «leggerezza fisica e morale» che la rigida etica protestante paventa e aborre - e sarà proprio questa sua intollerabile estraneità a scatenare la tempesta.
#lamiarecenzione - Un giallo classico? Neanche per sogno: La casa dei Krull è molto di più. Perché il delitto di cui si parla non è solo quello della ragazza violentata e uccisa, il cui cadavere affiora un giorno dalle acque di un canale. E anche, e soprattutto, il delitto che viene commesso contro la rispettabilità che i Krull, tedeschi naturalizzati francesi, si sono costruiti a fatica. E che ogni giorno devono ostinatamente difendere nella sua fragilità ostentando un figlio quasi medico, una ragazza che studia pianoforte, un emporio e una casa splendenti nel loro nitore. E infine un'anticipazione di quellunico, grande delitto - la Seconda guerra mondiale - che di lì a poco sconvolgerà l'Europa. Delitti, il primo e l'ultimo, ineluttabili, con tante cause e nessun colpevole. Prodotto dalla perfida superficialità di Hans, un Krull estraneo e anomalo, il secondo. E' la scrittura perfetta dell'autore, qui insuperabile, a tenere insieme le tre anime del libro che non si riesce ad abbandonare Come al solito con Simenon, si potrebbe dire, prima di giungere a un finale spiazzante.
Storia, stile e copertina da lode.
La casa dei Krull
Elvira Gengaro - 15/02/2017 17:00
3/
5
Ho letto questo romanzo giallo di Simenon molto velocemente, scorrendo piacevolmente tra i colpi di scena e le svolte assolutamente inaspettate che formano la trama di questa storia! Il creatore di Maigret si dimostra un grande maestro del genere, ma non solo: si addentra in tematiche anche politiche e sociali di un certo rilievo e importanza. Lo leggerete davvero con molto piacere.
patrizia lello - 24/02/2017 16:10
Elvira Gengaro - 15/02/2017 17:00