Dafne è solo una bambina quando, in un vecchio baule di casa, trova una spazzola d'argento. È così brillante che non riesce a distogliere lo sguardo. Quando la prende in mano le appare una donna che, seduta davanti a uno specchio, si spazzola la lunga chioma bruna. È così che scopre di avere un dono straordinario: le basta sfiorare oggetti antichi per vedere la storia dei loro proprietari. Da allora sono passati anni, in cui ha cercato di ignorare questa capacità, che le parla di un passato che ha fatto di tutto per dimenticare. Ma ora che la sua vita non la soddisfa più, non può fare finta di niente: deve tornare a Torralta, dove tutto è cominciato. Solo lì potrà sperare in un nuovo inizio. Ad aspettarla c'è la bottega antiquaria di nonno Levante. Appena vi mette piede, si rivede bambina mentre corre tra gli scatoloni ingombri di chincaglierie di ogni genere. E soprattutto ritrova il familiare odore di polvere e vernice. Troppo familiare per non farle venir voglia di riaprire il negozio e riportarlo all'antico splendore. Con l'aiuto dell'amorevole nonna Clelia e di Milan, un insolito collaboratore che ha trovato rifugio proprio nel negozio vuoto, Dafne trasforma la bottega in un ospedale per oggetti dimenticati, dando loro nuova vita. Ma un giorno, tra gli scaffali polverosi, si imbatte in un vecchio orologio da taschino che le parla di una coppia e del loro amore contrastato. Dafne non sa a chi sia appartenuto, né per quale motivo sua nonna ne conservi uno identico. Sente però che, in qualche modo, quell'orologio ha a che fare con la sua famiglia e con il dono che è tornato a farle visita. Per questo, è pronta a scoprire la verità sul mistero che lo avvolge. Perché solo così, ascoltando ciò che il passato ha da dirle, potrà ritrovare se stessa.
Dopo anni passati a vivere a metà, in una relazione con un uomo sposato che sa fare tante promesse ma mai lascerà la moglie, Dafne non ne può più e torna a casa.
Terralta, casa sua, dove ha sempre vissuto assieme ai suoi nonni visto che Dafne è orfana, ma mai i suoi nonni l'hanno fatta sentire sola.
E poi Dafne non è sola, lei ha il dono.
Riesce a vedere gli estinti possessori di ogni oggetto che tocca, dono che si è rivelato da bambina quando aiutava il nonno nella bottega, che forse per destino o per capriccio, era proprio una bottega dove si restauravano gli oggetti.
Dafne non è mai stata sola nemmeno durante la notte, quando una bambina con un basco rosso le viene a fare visita nei sogni tutte le notti.
La bambina vuole dirle qualcosa, ma ancora Dafne non capisce cosa.
Ma ora è tornata a casa, ed è decisa a riaprire la bottega del nonno, perché quello che il suo destino.
Destino, una parola che riaffiorerà spesso in questo romanzo, perché è stato il destino a volere che Dafne tornasse ad aprire la bottega, è stato il destino a farle incontrare Milan che si rifugiava dal temporale nella sua bottega e sempre il destino ha voluto che lui, uomo schivo dal passato oscuro e doloroso, fosse un eccellente fabbro, proprio quello che serviva a Dafne per il suo lavoro.
Ma il destino non si ferma qui, perché tramite le visioni Dafne scopre un passato fatto di sofferenze e distanze che legano la sua bisnonna, sua nonna e pure lei alla famiglia di Milan.
Un destino crudele che farà riscoprire a Dafne come ci si sente ad essere veramente amate, per poi stappare via quel futuro in un battito di ciglia.
Non si può sfuggire al destino ma si può combattere, e Dafne è una lottatrice, anche di fronte alla nuova prova che le viene messa davanti, ma questa volta sa che non sarà sola nella sua battaglia, perché una bimba con un basco rosso venuto dal passato è li per unire il presente ed il futuro, se lo si vuole veramente.
Lo so che la frase può risultare senza senso, ma vi assicuro che durante la lettura capirete tutto, io non voglio svelarvi nulla.
Un romanzo che è stato in grado di farmi emozionare e di farmi piangere in alcuni passaggi, e quando un libro regala emozioni devo assolutamente consigliarvelo.
Tutti i personaggi sono descritti in modo delizioso e realistico, ogni uno con un carattere ben definito che sembrerà di conoscerlo da sempre.
Le ambientazioni ed i fatti spazio temporali sono ben delineati e di facile comprensione durante la lettura.
Anche i passaggi dove vengono narrate le visioni sono strutturate in modo tale che può sembrare davvero una situazione reale.
Un libro che consiglio assolutamente e che non vi lascerà affatto delusi.
Come sempre auguro a tutti voi una buona lettura, ed io vi do appuntamento alla prossima recensione librosa.
Elisa Cavandoli - 16/10/2018 23:34